il cui dominio, dopo le guerre puniche, consentiva a Roma
guerre di conquista che portavano potere, terre, bottino e schiavi.
Granaio di Roma, consentiva il mantenimento della popolazione dell'urbe, imbonita con " panem et circensis ", sotto la benevola protezione della Fortuna Annonaria garante di abbondanti approvvigionamenti.
Differentemente da Pompei, agiata citta' romana restituita nella sua interezza dal seppellimento sotto 6 metri di ceneri, provocato
l'eruzione del Vesuvio, Ostia era una citta' di lavoratori legati alle attività portuali, sia che fossero braccianti, manovali , dirigenti o alti magistrati, e che bene o male sopravvisse fino all'ultima esondazione del Tevere nel 1557.
La differenza sostanziale tra i due siti archeologici è dunque il tempo, cristallizzato nel 79 d. C. a Pompei,
mentre Ostia attesta il fluire continuo degli anni, mantenendo
un 'atmosfera da acquerello del Grand Tour.
Più vissuta dunque, offre le diverse testimonianze della storia ed
evoluzione dell'Impero, dalla nascita alla caduta.
Le popolose insule, le moderne e borghesi case-giardino del
II sec d.C., le lussuose domus , con le terme, il foro, il teatro ,
il capitolium, i magazzini, i mulini, le lavanderie, le caupone
i mitrei, le taberne, i templi, restituiscono una miniatura di Roma.
Anche se è difficile immaginarne i rumori, gli odori, il caos passeggiando tra le rovine immerse nella rigogliosa e profumata macchia mediterranea.
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