Così, nel 1934 iniziò il controllo ideologico, con il cinema di propaganda dell'Istituto Luce e con la volontà di promuovere l'industria cinematografica dell' Italia al servizio del regime.
Naturalmente fu Roma , culla dell'Impero e giovane capitale,
ad essere scelta per ospitare la più grande città del cinema in Europa: CINECITTA'.
La storia del cinema era iniziata da circa 40 anni con lo spettacolare esordio dei cortometraggi dei fratelli Lumiére,
seguita da documentari a manovella che riprendevano regnanti e papi, e si era affermata nel 1914 a Torino, dove venne girato il primo kolossal italiano, con la sceneggiatura di
Gabriele D'Annunzio : CABIRIA
Per superare la crisi del cinema, successiva alla Grande Guerra fu creato il Centro sperimentale di cinematografia, che da 75 anni si occupa dalla formazione delle professioni del cinema, e che, con Cinecittà, fu fortemente voluto dal Duce.
I film degli operatori di guerra, mandati a documentare le operazioni belliche con scopi educativi e propagandistici, accanto alle grandi imprese del Regine convissero con l'effimera stagione dei telefoni bianchi, che mostravano il fragilissimo benessere sociale del moderno razionalismo, e che si contrapponevano ai più diffusi e popolari telefoni neri del popolo delle borgate.
Con la fine del ventennio fascista , della Seconda Grande Guerra,
e della rappresentazione della cruda realtà durante il periodo del realismo, Cinecittà, negli anni Cinquanta, diventa l'Hollywood sul Tevere, con le grandi produzioni di kolossal americani e del genere cinematografico " peplum", con citazioni storico -biblico più o meno corrette, che si perdono poi completamente nel fortunato periodo di diffusione popolare, in cui scadde però nel
genere " sandalo e spada", i cui eroi erano unti e nerboruti attori americani nei panni dei vari Maciste, Ercole, Sansone ed Ulisse accompagnati da pettorute e truccatissime esordienti bellezze femminili.
I set di Cinecittà fecero rivivere i fasti dell'antica Roma con spettacolari backlots (facciate posticce ) per film quali Quo Vadis e Ben Hur (32000 costumi !).
I set dell'antica Roma occupano tuttora 4 ettari e nel 2005 sono stati riutilizzati per la serie "Rome" in cui la BBC -HBO hanno presentato episodi storici, con riferimenti reali, resi graditi al grande pubblico televisivo dall'abuso di sesso e sangue, ma epurata nella versione presentata al pubblico italiano.
Con l'arrivo degli attori americani, Roma vive " La Dolce vita",
dal film di Fellini, che, nel 1960, impone la nuova figura del paparazzo e della celebrità, connubio indivisibile del cinema italiano .
Cinecitta' si racconta attraverso i suoi 3000 films, ambientati tra 22 teatri di posa, 10 ettari di backlots, 400000 mq di superficie per gli studios ed una piscina di 7000 mq ed i diversi generi che caratterizzano il nostro cinema nazionale.
Propaganda, neorealismo, il cinema del boom economico con i grandi attori e le superbe bellezze della commedia all'italiana, il cinema sociale e politico, gli spaghetti-western, le commedie sexy,
i films trash, i polizieschi, le serie e gli sceneggiati, da 75 anni
fanno sognare, piangere, ridere, riflettere l' Italia che si può identificare nei films che hanno caratterizzato la storia tragi-comica del nostro Bel Paese.
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