lunedì 3 settembre 2012

LA FABBRICA DEI SOGNI

" Il cinema è l'arma più forte !" tuonò Benito Mussolini, ammiratore ed emulo dell' imperatore Augusto, precursore della potenza mediatica dell'immagine al servizio del potere politico, e della sua vastissima cassa di risonanza sul popolo.
Così, nel 1934 iniziò il controllo ideologico,  con il cinema di propaganda dell'Istituto Luce e con la volontà di promuovere l'industria cinematografica dell' Italia al servizio del regime.

Naturalmente fu Roma , culla dell'Impero e giovane capitale,
ad essere scelta per ospitare la più grande città del cinema in Europa: CINECITTA'.

La storia del cinema era iniziata da circa 40 anni  con lo  spettacolare esordio dei cortometraggi dei fratelli Lumiére, 
seguita da  documentari a manovella che riprendevano  regnanti e papi, e si era affermata nel 1914 a Torino, dove venne girato il primo kolossal italiano, con la sceneggiatura di
Gabriele D'Annunzio : CABIRIA

              

Per superare la crisi del cinema, successiva alla Grande Guerra fu creato il  Centro sperimentale di cinematografia, che da 75 anni si occupa dalla formazione delle professioni del cinema, e che, con Cinecittà,  fu fortemente voluto dal Duce.

I film degli operatori di guerra,  mandati a documentare le operazioni belliche con scopi educativi e propagandistici, accanto alle grandi imprese del Regine convissero con l'effimera stagione dei telefoni bianchi,  che mostravano il fragilissimo benessere sociale del moderno razionalismo, e che si contrapponevano ai più diffusi e popolari telefoni neri del popolo delle borgate.

Con la fine del ventennio fascista , della Seconda Grande Guerra, 
e della rappresentazione della cruda realtà durante il periodo del realismo, Cinecittà, negli anni Cinquanta, diventa l'Hollywood sul Tevere,  con le grandi produzioni di kolossal americani e del genere cinematografico " peplum", con citazioni storico -biblico più o meno corrette, che si perdono poi completamente nel fortunato periodo di diffusione popolare, in cui scadde però nel 
genere " sandalo e spada", i cui eroi erano unti e nerboruti attori americani nei panni dei vari Maciste, Ercole, Sansone ed Ulisse accompagnati da pettorute e truccatissime esordienti bellezze femminili.
I set di Cinecittà fecero  rivivere i fasti dell'antica Roma con spettacolari backlots (facciate posticce ) per film quali Quo Vadis e Ben Hur (32000 costumi !).




I set dell'antica Roma occupano tuttora 4 ettari e nel 2005 sono stati riutilizzati per la  serie "Rome" in cui la BBC -HBO hanno presentato episodi storici, con riferimenti  reali, resi graditi al grande pubblico televisivo dall'abuso di sesso e sangue, ma  epurata nella versione presentata al pubblico italiano.




Con l'arrivo degli attori americani,  Roma vive " La Dolce vita",

dal film di Fellini, che, nel 1960, impone la nuova figura del paparazzo e della celebrità, connubio indivisibile del cinema italiano .


Cinecitta' si racconta attraverso  i suoi 3000 films, ambientati tra 22 teatri di posa, 10 ettari di backlots, 400000 mq di superficie per gli studios ed una piscina di 7000 mq ed i diversi generi  che caratterizzano il nostro cinema nazionale. 

Propaganda, neorealismo, il cinema del boom economico con  i grandi attori e le superbe bellezze della commedia all'italiana, il cinema sociale e politico, gli spaghetti-western, le commedie sexy,
 i films trash, i polizieschi, le serie e gli sceneggiati, da 75 anni
 fanno sognare, piangere, ridere, riflettere l' Italia che si può identificare nei films che hanno caratterizzato la storia tragi-comica del nostro Bel Paese.







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