giovedì 31 maggio 2012
LE CARTE STRATEGICHE DI NAPOLEONE A ROMA
Furono fatti grandi interventi nel palazzo del Quirinale, per assecondare le sue necessità e rendere la residenza romana gradita alla moglie, e mai vi abitarono.
Il figlio fu titolato Re di Roma, e mai vi regnò.
Eppure a Roma, nel museo a lui intitolato e dedicato alla sua famiglia, la sua presenza si sente,
è tangibile, e si percepisce la potenza, la forza di tutti i Bonaparte che furono coinvolti,
complici assenzienti, oppure, loro malgrado, intrappolati nella rete tessuta intorno
alla sua amata Francia per proteggerla.
Napoleone , i suoi fratelli e le loro mogli, le sorelle e i loro mariti , legittimati da titoli reali ,
crearono una barriera politica, controllando le terre acquisite dalle sue campagne militari.
Furono necessarie 7 coalizioni delle grandi potenze europee per fermarlo e, quando abdicò a Fontainebleau nel 1814, congedando la vecchia guardia, i suoi fedeli compagni d'armi, rudi veterani
che avevano convissuto con la morte, dandola e spesso rischiandola, uomini rudi, pronti a tutto,
non seppero trattenere le lacrime.
Stratega e militare , nel più profondo del suo animo, quando partì per il suo secondo esilio,
tra i pochi effetti ed affetti personali portò con sè le carte strategiche che gli permisero
di distinguersi nella campagna d' Italia, trampolino di lancio della sua futura potenza.
Carte moderne ed innovative per l'epoca, con i rilievi montuosi simulati dalle ombre.
Preziose alleate create per lui per consentirgli una strategia mirata e vittoriosa,
da Bacler d'Albe, militare cartografo al suo seguito, con un accurato lavoro sul campo,
durato 4 anni.
Esposte al Museo Napoleonico sino al 4 novembre, in una piccola saletta,
che si raggiunge dopo aver attraversato le altre sale tematiche,
sotto gli sguardi di tutti i Bonaparte che dalle grandi tele, o dalle piccole miniature,
accompagnano e forse controllano il nostro percorso.
- Ne vale la pena.
sabato 26 maggio 2012
Bright star-Una stanza di farfalle.
ESTRATTO DAL FILM DELLA REGISTA JANE CAMPION
( VINCITRICE DELL'OSCAR NEL 1993 PER LA SCENEGGIATURA DEL FILM
"LEZIONI DI PIANO " DI CUI ERA ANCHE REGISTA ),
SUGLI ULTIMI 3 ANNI DI VITA DEL POETA JOHN KEATS ,
MORTO A 26 ANNI , DI CONSUNZIONE, A ROMA,
DOVE SI ERA TRASFERITO PER MIGLIORARE LE SUE CONDIZIONI DI SALUTE.
FU SEPOLTO NEL CIMITERO ACATTOLICO , E RISPETTANDO LE SUE VOLONTA' ,
FU INCISO QUESTO EPITAFFIO SULLA SUA LAPIDE:
" Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane poeta inglese che, sul letto di morte,
nell'amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici,
volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide :
" Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell'acqua ".
venerdì 25 maggio 2012
LA PIRAMIDE ED ALTRI SEPOLCRI
Porta S.Paolo, caotico e rumoroso punto nodale del traffico romano, che sciama intorno alla Piramide di marmo,
nasconde dietro le mura romane, un'insospettabile oasi di pace.
Al di là delle alte mura del III sec d.C ,
primo indizio della via del tramonto dell'impero,
sotto l'ombra di mirti, cipressi e pini, riposano più di 4000 sepolture, obbligate dalla legislazione dell'allora Stato Pontificio,
a trovare l'Eterno riposo fuori dalle terre benedette della Chiesa,
in quanto non appartenenti alla religione cattolica.
In un terreno, facente parte dell'Agro Romano,
adiacente alla piramide Cestia, prima della riunione di Roma,
nel 1870 al resto dell' Italia,
trovarono sepoltura stranieri venuti a Roma
e poi rimasti per la fascinazione esercitata dalla città.
Scrittori, artisti, studiosi e diplomatici provenienti dall'Europa protestante, ebrei o personaggi scomodi come Antonio Gramsci,
riposano in un luogo magnifico, dove il profumo di camelie e rose selvatiche, l'ombra secolare degli alberi e la rassicurante compagnia di mansueti gattoni, hanno cancellato il ricordo delle inumazioni notturne, delle profanazioni e dell'esclusione.
I visitatori non portano fiori, perche' questi crescono spontaneamente sulle tombe.
La pace e bellezza sono assoluti, e un senso di assoluta serenita'
pervade questo luogo di riposo eterno.
Passeggiando tra lapidi di artistica fattura o altre fagocitate dal verde, leggendo nomi di personaggi famosi quali August von Goethe, J. Keiths, Percy Shelley, Irene Galitzine, Antonio Gramsci, spesso accompagnati dal cinguettio di decine di uccellini e dai socievoli gatti della adiacente colonia felina fondata nel 1850, lontano dai rumori del traffico attutito dalla rigogliosa natura,
si è avvolti da un atmosfera romantica quasi cristallizzata al 1817, anno della costituzione del cimitero acattolico.
Il cimitero è curato ed amministrato da una associazione privata
di 14 ambasciate straniere, tra cui quelle dei Paesi Scandinavi,
del Canada, della Germania, del Regno Unito, della Russia , del Sud Africa, dei Paesi Bassi, della Grecia.
E come disse Epicureo, la morte, il più terribile dei mali, nulla è per noi : giacchè quando ci siamo noi, lei non c'è,
e quando lei c'è non ci siamo noi.....
nasconde dietro le mura romane, un'insospettabile oasi di pace.
Al di là delle alte mura del III sec d.C ,
primo indizio della via del tramonto dell'impero,
sotto l'ombra di mirti, cipressi e pini, riposano più di 4000 sepolture, obbligate dalla legislazione dell'allora Stato Pontificio,
a trovare l'Eterno riposo fuori dalle terre benedette della Chiesa,
in quanto non appartenenti alla religione cattolica.
In un terreno, facente parte dell'Agro Romano,
adiacente alla piramide Cestia, prima della riunione di Roma,
nel 1870 al resto dell' Italia,
trovarono sepoltura stranieri venuti a Roma
e poi rimasti per la fascinazione esercitata dalla città.
Scrittori, artisti, studiosi e diplomatici provenienti dall'Europa protestante, ebrei o personaggi scomodi come Antonio Gramsci,
riposano in un luogo magnifico, dove il profumo di camelie e rose selvatiche, l'ombra secolare degli alberi e la rassicurante compagnia di mansueti gattoni, hanno cancellato il ricordo delle inumazioni notturne, delle profanazioni e dell'esclusione.
I visitatori non portano fiori, perche' questi crescono spontaneamente sulle tombe.
La pace e bellezza sono assoluti, e un senso di assoluta serenita'
pervade questo luogo di riposo eterno.
Passeggiando tra lapidi di artistica fattura o altre fagocitate dal verde, leggendo nomi di personaggi famosi quali August von Goethe, J. Keiths, Percy Shelley, Irene Galitzine, Antonio Gramsci, spesso accompagnati dal cinguettio di decine di uccellini e dai socievoli gatti della adiacente colonia felina fondata nel 1850, lontano dai rumori del traffico attutito dalla rigogliosa natura,
si è avvolti da un atmosfera romantica quasi cristallizzata al 1817, anno della costituzione del cimitero acattolico.
Il cimitero è curato ed amministrato da una associazione privata
di 14 ambasciate straniere, tra cui quelle dei Paesi Scandinavi,
del Canada, della Germania, del Regno Unito, della Russia , del Sud Africa, dei Paesi Bassi, della Grecia.
E come disse Epicureo, la morte, il più terribile dei mali, nulla è per noi : giacchè quando ci siamo noi, lei non c'è,
e quando lei c'è non ci siamo noi.....
sabato 19 maggio 2012
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